venerdì 25 febbraio 2022

Segnalazione "Requiem di Primavera" di Krisha Skies - Words Edizioni

 




La nuova uscita della Words Edizioni è il dark fantasy Requiem di Primavera di Krisha Skies, che riprende il mito di Ade e Persefone senza esserne una sorta di retelling, ma sfruttando solo gli elementi del mito.


Il libro è in uscita oggi, lo trovate in offerta lancio a 2,69 e disponibile con Kindle Unlimited a questo link: https://amzn.to/3BOzRMf



SCHEDA LIBRO:

TITOLO: Requiem di Primavera – Libro II

AUTORE: Krisha Skies

EDITORE: Words Edizioni

GENERE: Fantasy (dark/mitologia)

FORMATO: Ebook (2,99, in offerta lancio a 2,69) - Cartaceo (15,90)


Data di uscita: 25.02.2022


DISPONIBILE SU AMAZON E IN KINDLE UNLIMITED



Il Destino del Dio dei Morti è nelle sue mani.




TRAMA

Il mondo dell’oltretomba non è semplicemente la dimora dei defunti, ma terra di creature infide, di anime destinate a perdersi o a salvarsi, di demoni e dèi. Qui, dove persino nei paradisiaci Campi Fioriti si annidano insidie, Lenora è costretta a cominciare la sua nuova vita al fianco del principe Acheron, rinunciando alla propria esistenza mortale. Tanti sono però i segreti che il Sommo Giudice cela, così come gli innumerevoli peccati commessi in nome della vendetta e del desiderio di redenzione. Eppure, i gesti inaspettatamente teneri e le premure che le rivolge fanno vacillare Lenora nel proposito di non cedere al serrato, quanto inspiegabile, corteggiamento del Principe degli Inferi. Quando il loro legame muta in qualcosa di profondo e passionale, però, scioccanti rivelazioni sconvolgono vita e cuore di Lenora, che diventa consapevole di essere lo strumento per la fine di Acheron o per la sua salvezza. Nel mondo dei vivi, intanto, l’inverno ha ormai ceduto il passo alla primavera e le note del Requiem suonate nella cattedrale di Kraven potrebbero nascondere le chiavi del destino dell’Ade.





Gli dèi non sono creature di certo semplici. Acheron, il principe degli Inferi è forse la più complessa di tutte. E Lenora, l’Obolo mortale del cui soffio vitale non sembra poter fare a meno, è una sorta di ossessione per lui. Lenora, però, è molto di più di una piccola umana: è a lei che il dio dei Morti ha affidato parte del suo potere. Ed è per lei che Acheron farebbe di tutto.
Se nel primo volume, Requiem d’Inverno, Krisha Skies ci presentava un mondo mortale dalle regole precise, strutturato alla perfezione, in questo secondo volume della dilogia è più di ogni cosa il regno dell’Ade che ci viene mostrato: i luoghi suggestivi, la bellezza delle illusioni create da Acheron solo per far piacere a Lenora, le creature oltremondane che lo provocano e lo spauracchio di guerra all’orizzonte per il dominio sul regno dei morti.
Il Dio della Vita, il Dio dei Morti, la Morte stessa, demoni e giudici dell’oltretomba, in un quadro perfetto e armonioso, che non si limita né nella sua strabiliante bellezza né nella sua crudele malvagità. Eppure, è qui che Lenora inizia a sentirsi a casa, molto più di quanto non si sia mai sentita in vita sua: lontana dalla madre, dall’amato fratello Julian, dal marito violento e dalle regole della Sororitas, Lenora imparerà a conoscersi e a conoscere Acheron.


Legarsi a lui sarà naturale, scoprire a poco a poco un sentimento fiorente, dal profumo di narciso e dalla consistenza di leggeri falene, che sa di proibito e oscuro, ma da cui è ammaliata ormai.

Ma di Acheron può fidarsi?

Quanti segreti le nasconde il principe degli Inferi?


Sta a voi lettori scoprirlo, immergendovi nella lettura di questo volume conclusivo della dilogia.







L’AUTORE


Krisha Skies esordisce ancora liceale pubblicando il primo romanzo con il suo vero nome. Seguono altre tre pubblicazioni, quasi tutte di genere fantasy. Dopo aver conosciuto la piattaforma online “Wattpad” e aver cominciato a pubblicare le sue storie proprio con lo pseudonimo di Krisha Skies – che omaggia la protagonista del primo romanzo fantasy scritto a quattordici anni e rimasto inedito –, nel marzo 2021, con lo stesso pseudonimo, pubblica per la casa editrice Horti di Giano “Dark Wings”, primo libro del Ciclo delle Ali Oscure. Laureata in Lettere moderne, oltre che della scrittura, della lettura, del cinema e dei manga, è sempre stata un’amante dei viaggi. Oggi si divide tra il lavoro, la famiglia e la passione per la narrativa fantastica.






ESTRATTI


1. La sua mano destra mi scivola d’improvviso lungo la schiena, spingendomi di più contro il proprio bacino, mentre la sinistra mi afferra dietro la testa.

«Lenora» mi chiama in un lento sussurro, schiacciando le labbra sulle mie.

Sono già succube di quel tocco, ma resto sconvolta dalla reazione del mio corpo quando avverto il calore umido della sua lingua accarezzarmi la bocca. Il cuore prende a battermi in maniera forsennata, le mie cosce stringono di più i suoi fianchi, la schiena s’inarca leggermente.

«Mio signore» gemo, chiudendo gli occhi, senza riuscire a comprendere come un solo bacio possa provocarmi tanto piacere.

«Di’ il mio nome» mi ordina lui, mordendomi leggermente il collo.

Lo abbraccio, avvicinandogli la bocca all’orecchio, e sospiro quando le sue labbra scendono a solleticarmi il seno, attraverso il tessuto impalpabile della tunica.

«Acheron…»



2. «Lo hai detto tu stessa…»

«Di che parlate?»

«Hai detto il principe dell’Ade. Principe. Non re.»

«È la stessa cosa.»

«Oh, no, non lo è, invece. Il tuo principe indossa la corona crisoelefantina che apparteneva a Orpheus, ma non è stato mai incoronato re. Questo perché egli stesso si sente un usurpatore da moltissimo tempo. Il mio signore t’invita a diffidare di una creatura mutevole e pericolosa qual è Acheron. Tu non sai di cosa può essere capace.»



3. «La chiave sei tu. Tu l’ago della bilancia.» Il Demone Contorto fa un piccolo sospiro, emette un breve fischio socchiudendo le labbra sottili. «Potrai rappresentare la rovina del principe dell’Ade, come auspica Orpheus, o la sua salvezza…»

«…come desidera Ardha?»

Lui scuote piano il capo. «No. Ardha lascerà che sia il Fato a decidere. Ha dato a suo figlio e a te l’occasione di sistemare le cose e starà a voi saperla sfruttare.»



4. «Il mio posto è accanto a te o in nessun luogo» aggiungo in un fiato, avvertendo un improvviso torpore cominciare a pervadermi le membra. «Acheron.»

Lui chiude un attimo gli occhi mentre mi racchiude il volto tra le mani che tremano violentemente. «E io darei qualsiasi cosa per averti ancora con me, mia regina.»

Nel momento in cui solleva le palpebre, vedo tenerezza e determinazione brillargli nelle iridi. Le sue labbra si schiudono sulle mie e, mentre avverto il mio potere – il suo potere – fluirmi via dal petto, sento che ogni tessera del mosaico sta per tornare nella sua posizione originaria.

Il modo in cui Acheron mi strappa le ultime stille di vita somiglia in tutto e per tutto a un vero bacio d’amore: caldo, lento e dolcissimo.

E alla mia memoria riaffiora un altro bacio, ricevuto anni fa da una misteriosa creatura oltremondana che allora non aveva voluto svelarmi il suo nome. I suoi occhi avevano le sfumature dell’aurora boreale e i capelli erano chiari come raggi di luna.

Quando gli chiesi che cosa avesse fatto, il dio rispose: Ti ho dato il tuo primo bacio. L’unico che non ricorderai.

Ma adesso ho ricordato, Acheron. Ho ricordato.





Ed ecco il primo libro di questa affascinante dilogia:




Lei è un Obolo, il migliore di tutti.
Lui è il Dio degli Inferi.

«Ti ho dato il tuo primo bacio. L’unico che non ricorderai.»

Lenora ha tutto ciò che potrebbe desiderare: è giovane, bella, ricca, anche se sprovvista di titolo nobiliare. Eppure, la sua vita non è come quella delle altre fanciulle dell’alta società della Repubblica. Il profumo inebriante dei narcisi, le maschere di pizzo, i raffinati balli aristocratici nascondono misteri legati alla morte e alla sorte dell’anima. Misteri noti solo a quelle come lei: gli Oboli, donne nate con il dono di poter aprire varchi tra il mondo dei vivi e quello dei morti. In una società in cui il denaro può comprare un posto nei Campi Fioriti dell’oltretomba, dietro lauti compensi Lenora presta i suoi servigi a facoltosi borghesi e a influenti aristocratici, protetta dall’irruente fratello maggiore Julian e desiderata dal perverso Duca di Burdak. Durante una delle traversate oltre la soglia dell’Ade, però, qualcosa sembra andare storto: la giovane incappa nel sovrano dell’oltretomba, l’affascinante e pericoloso Sommo Giudice Acheron. Ma cosa lega Lenora e Acheron? E quando lei ne implorerà l’aiuto, cosa pretenderà in cambio il Dio dei Morti?

lunedì 14 febbraio 2022

Segnalazione "Nel caos ti sento" di Lara Esse

 





Buon San Valentino, care lettrici romantiche!

Fra le uscite di oggi, vi segnalo un romance erotico, scritto da Lara Esse, sequel di "Nel buio ti vedo", quindi se vi è piaciuto il primo, non potete perdervelo.

La storia riprende dal punto dove l'abbiamo lasciata, ma... questa volta la voce sarà di Mr Dark.

Pronti ad avventurarvi nella sua sadica mente?




TRAMA:

Il caos.

Un insieme disordinato di cose, di persone, di idee senza logica.

Spesso si perde la pazienza per cercare di venirne a capo, di trovare un nesso.

Chi potrebbe mai desiderare il caos?

La vita è molto più bella se scorre in maniera controllata.

Tutto ha un suo perché, ogni cosa ha la sua funzione nel meccanismo dell'universo.

Piccolo o grande che sia.

Il lavoro, la compagnia, le passioni... Tutto ha il suo tempo, la sua dose di energie, il suo

ricambio.

Un baricentro che ho trasformato nella mia filosofia di vita evolvendolo in continuo controllo

di essa.

Poi un giorno ho incontrato lei.

Lei che è delirio.

È energia.

È voglia di fare.

È senza limiti e senza controllo.

Lei è caos.

E io non avrei mai pensato che ci sarei finito dentro.

Ma soprattutto che mi sarebbe piaciuto lasciarle prendere il controllo della mia vita.

TITOLO: Nel caos ti sento.

GENERE: Erotico BDSM romance.

AUTRICE: Lara Esse

DATA: 14 Febbraio 2022

EDITORE: Independently published.

DISPONIBILE IN: Ebook, Cartaceo, iscritto al catalogo KU.

PREZZO: 2,99 ebook - 14,99 cartaceo

Potete acquistarlo su AMAZON

Sequel del libro Nel Buio ti Vedo, non leggibile separatamente.

venerdì 4 febbraio 2022

Recensione "La primula rossa" di Emma Orczy

 


Nel 1792, Parigi è sconvolta dal regime del Terrore imposto dai giacobini. La ghigliottina reclama ogni giorno il suo pegno di sangue, decine di teste aristocratiche. L’ultima speranza per la nobiltà francese sta nel misterioso eroe che organizza la spericolata evasione e il successivo espatrio dei condannati a morte armato solo della propria inventiva e utilizzando i più impensabili travestimenti: la Primula rossa, così chiamata perché ogni volta la sua prossima impresa è annunciata da un biglietto di sfida firmato con uno scarlatto simbolo floreale…

"Lo cercan di qua, lo cercan di là, dove si trovi nessuno lo sa. Sarà lassù in cielo o dentro una fossa, l'inafferrabile Primula rossa?"

💗💗💗

Lord Percy Blakeney è il capo di un gruppo di spericolati aristocratici britannici che rischia la vita per salvare gli sfortunati nobili francesi da morte certa. 
.

Nobile, bello e ricchissimo, Percy impersona alla perfezione il dandy un po' sciocco, preoccupato solo dell'eleganza del suo abbigliamento e conduce con la giovane moglie Marguerite, un'intensa vita mondana.  Ispiratrice e arbitra della moda londinese, apparentemente spensierata, la coppia vive una profonda crisi. Mentre Percy, pur restando innamoratissimo della moglie, gioca a fare il finto tonto, Marguerite lo tratta con palese disprezzo. Ma cosa ha creato una frattura fra due coniugi che si sono sposati evidentemente per amore?



Ardente repubblicana, Marguerite era fino a un anno prima, una celebre attrice parigina, fondatrice di un circolo di intellettuali e con stuoli di corteggiatori. Nessuno ha capito cos'abbia trovato in quello sciocco zerbinotto inglese, eppure l'ha sposato, seguendolo in Inghilterra. Erede di un titolo e di una fortuna, amico intimo del principe di Galles, Percy non spicca per acume e nessuno si spiega come abbia fatto a conquistare "la donna più brillante d'Europa".
Le vicende della coppia s'intrecciano fin da subito con il travagliato periodo storico e nella locanda Il riposo del pescatore  avviene l'incontro di Lady Marguerite Blakeney con la contessa  De Tournay, appena scampata alla ghigliottina, insieme ai due figli, grazie all'ultima spericolata impresa della Primula Rossa, il coraggioso eroe di cui tutti parlano.

La contessa, che appartiene alla più antica Noblesse, ritiene responsabile Marguerite dell'estinzione della famiglia Saint Cyr, a lei imparentata, perciò la ignora e proibisce anche ai figli di parlarle. Marguerite è offesa dal comportamento della nobildonna, tanto più che è stata compagna di collegio della piccola Suzanne De Tournay a cui è sinceramente affezionata, ma può incolpare solo se stessa perché le sue parole avventate sono state la rovina di tutti i Saint Cyr che sono finiti sul patibolo a causa sua. Anche Lord Blakeney appartiene a un'antica e nobile famiglia, perciò questa "macchia"sul suo onore, scoperta il giorno dopo le nozze, ha rovinato i rapporti fra i coniugi. Sarà ancora possibile, per la giovane donna, recuperare il rapporto con il marito? 


Intanto le spie francesi, capitanate dal perfido Chauvelin, sono già approdate sul suolo inglese e faranno di tutto per scoprire l'identità della Primula. Riuscirà il nostro misterioso eroe a sventare le trame dell'astuto emissario del governo francese?

A differenza di altre storie che ci vengono propinate continuamente, sia al cinema che in televisione, pensiamo ad esempio a Robin Hood, La primula rossa non viene proposta tanto spesso. Le foto che ho trovato su Pinterest sono della serie televisiva degli anni 80, con Jane Seymour, Anthony Andrews e Ian McKellen. Un'altra produzione della BBC risale al 1999 .




Il libro in Italia non veniva ristampato da anni e quando finalmente l'ho trovato in una nuova edizione con la traduzione di Giancarlo Carlotti, l'ho comprato subito.
Ne sono stata conquistata! La storia è visiva, affascinante, ricca di azione e nello stesso tempo c'è una bella caratterizzazione, anche interiore, dei personaggi. Il ritmo è incalzante,  la lettura avvincente.

Il primo capitolo con la ricostruzione del caos in cui la rivoluzione aveva gettato Parigi e la fuga rocambolesca dalla città è molto intenso e drammaticamente  coinvolgente.

L'autrice passa con disinvoltura dal Terrore che aveva investito la Francia alla descrizione di una tranquilla locanda inglese, dipingendo un quadretto simpatico e convincente (Emma Orczy era anche pittrice, da qui la bravura nel costruisce le scene) . Le vicende si svolgono prevalentemente di notte, forse per evidenziare il male che imperversava in quel periodo.
La gara d'astuzia ingaggiata fra Chauvelin e la Primula è una sfida all'ultimo inganno che incolla il lettore alle pagine. 
Il romanzo è un ibrido, che mescola sapientemente la spy story con una bella storia d'amore e un bel po' di azione ma non mancano nemmeno ironia, sorprese e scenette comiche. Un classico perfetto e intramontabile, piacevolissimo da leggere. 

Il personaggio di Marguerite, pur restando fedele ai tempi, è anche splendidamente attuale con la sua indipendenza, la personalità originale. Niente a che fare con tante eroine della letteratura romantica odierna che per accontentare il gusto delle lettrici, dal punto di vista storico risultano poco credibili. Inizialmente frivola e vanesia, Marguerite andrà incontro a un bel cambiamento e si riscatterà dai suoi errori nel finale.

Consigliatissimo a chi ama i romanzi di avventura, le belle storie d'amore e i romanzi storici.
 

Curiosità relative alla Primula Rossa

Pare che l'autrice abbia scritto la storia in sole cinque settimane (a suo dire, le più felici della sua vita) ma che poi il manoscritto sia stato ignorato da varie case editrici finché non venne adattato per il teatro riscuotendo un travolgente successo, solo allora gli editori si accapigliarono per aggiudicarsene i diritti. 

L'autrice racconta di aver avuto una visione del protagonista mentre aspettava un treno della metropolitana, all'improvviso il sotterraneo venne inghiottito dalla nebbia e lui apparve, vestito di un soprabito con la mantellina, calzoni e stivali, le veniva incontro ridacchiando mentre la fissava attraverso l'occhialino. Che immagine romantica! 

La baronessa ha scritto di sé:
«Mi è stata spesso posta la domanda: "Ma come ti è venuta l'idea della Primula Rossa?" E la mia risposta è sempre stata: "È stata la volontà del Signore e a voi moderni, che forse non credete come credo io, dirò: nella catena della mia vita ci sono stati così tanti anelli, tutti incentrati nel portare a compimento il mio destino, e nulla può essere così meraviglioso come costruire il destino di un uomo o di una donna."»

La storia di Emma Orczy è più avvincente di un romanzo 

Notizie tratte da Wikipedia:

Figlia del Barone Felix Orczy e della contessa Emma Wass, crebbe nella tenuta di Tisza-Abad, che il padre voleva trasformare in azienda modello, anche attraverso la costruzione di un mulino a vapore e di macchinari d'avanguardia: tali innovazioni, temute dai braccianti e contadini locali, ne scatenarono l'ira, che sfociò in un disastroso incendio (appiccato il 22 luglio 1868).

La famiglia Orczy abbandonò la tenuta per trasferirsi a Budapest e l'episodio rappresentò uno svolta importante per la piccola Emma: lasciò per sempre la campagna, passando da una città all'altra, e vide con grande sofferenza il peggioramento caratteriale del padre, profondamente segnato da quello che giudicò un ingrato tradimento da parte dei propri simili. Dopo Budapest gli Orczy si trasferirono a Bruxelles dove Emma frequentò il Collegio delle suore nel Convento della Visitazione insieme alla sorella Madeleine: la morte di quest'ultima segnò un colpo decisivo per il morale del barone, che condusse la sua famiglia a Parigi e, finalmente, a Londra.

Da quel momento, Emma iniziò ad ambientarsi "nell'amabile, ospitale Inghilterra" , sentendola come vera patria d'adozione, e suo padre finalmente trovò comprensione per le sue qualità di artista. Qui si moltiplicarono le occasioni di partecipare a molti eventi culturali e di vita mondana, ma l'adolescente Emma li viveva in disparte, quasi con sofferenza, sentendosi inadeguata e scialba: tale atteggiamento di fastidio verso gli incontri mondani rimase una costante anche negli anni del successo in età adulta.

L'unica occasione che arrecò vera gioia all'adolescente Emma fu l'incontro con l'Arciduca Rodolfo, figlio dell'imperatrice Elisabetta ed erede dell'imperatore Francesco Giuseppe ("io, povero, timido, piccolo atomo ebbi l'onore di danzare la csardas con Sua Altezza Imperiale" scrisse nelle sue memorie).

Ma, fatta eccezione per questo episodio, Emma capiva che la sua scarsa avvenenza non le avrebbe permesso di emergere, mentre avrebbe potuto e dovuto fare ricorso alle sue doti di intelligenza e alla sua buona istruzione e cultura: tuttavia, per diverso tempo non seppe verso quale campo (musica, pittura, letteratura) dirigere il proprio estro né la mentalità aristocratica del padre tendeva ad incoraggiare forme di emancipazione femminile.

Finché, alla fine, ottenne il consenso all'iscrizione - come studentessa di pittura - alla West London School of Art: non divenne mai una grande pittrice (anche se alcuni suoi quadri sono esposti presso la Royal Academy a Londra) ma, grazie agli studi d'arte figurativa, iniziò a vedere pittoricamente, a visualizzare scene e personaggi evocati dalla sua immaginazione, un'attitudine che la aiuterà molto (a suo dire, "trascriverli con la mia penna fu una cosa relativamente facile")

Quando incontrò il pittore Montague Barstow ne fu colpita immediatamente e nel 1894 i due si sposarono: fu un vincolo indissolubile, intenso e perfetto (quello fu "il grande anello nella catena della mia vita che mi regalò tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta"; ebbero un figlio, John Montague Orczy-Barstow, che divenne a suo volta scrittore sotto lo pseudonimo di John Blakeney.

Fu proprio il marito a incoraggiare Emma verso la scrittura e la spinse a pubblicare le sue opere.

I lampadari dell'imperatoe (The Emperor's Candlesticks) (1899) fu il suo primo romanzo, cui fece seguito una serie di racconti polizieschi pubblicati sul Royal Magazine, che iniziarono a farla conoscere dal pubblico, il quale la apprezzò per il romanzo In Mary's Reign.

Il grande successò arrivò poi, a partire dal 1905 con The Scarlet Pimpernel (La primula rossa), che diede inizio ad un ciclo di romanzi legati a tale misterioso personaggio.

Un'altra serie fu quella  che ebbe come protagonista il primo armchair detective (detective in poltrona) e che si intitolava The Old Man in the Corner; nello stesso genere si colloca anche il personaggio dell'investigatrice Lady Molly of Scotland Yard .

Alla morte del marito nel 1943, Emma visse stabilmente a Montecarlo ancora quattro anni, fino alla sua morte, che la colse al Brown's Hotel di Londra l'11 novembre 1947.