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sabato 2 novembre 2024

Recensione "Lo spirito dei fiordi" di Valentina Fontan

 

 


 

 



Kirsten pensava di aver trovato il suo paradiso quando è entrata nel lussuoso mondo di Logan. Ma dietro alle scintillanti facciate si nascondevano segreti e compromessi che hanno trasformato il suo sogno in un incubo.

Dopo più di dieci anni, Kirsten si ritrova con una valigia in mano e suo figlio stretto al petto, fuggendo da un matrimonio che è diventato una prigione dorata. Tornata nella sua amata Norvegia, dovrà riscoprire se stessa e la sua passione per le orche, l'unica costante che le è rimasta.

Ma il passato torna a bussare quando Logan decide di lottare per riavere la sua famiglia, sfidando l'oceano e tutto ciò che lo separa da Kirsten e dal piccolo ma testardo Ethan. Sarà una battaglia tra l'amore e la libertà, con le onde del destino pronte a infrangersi su di loro.

 

 

 

La mia opinione

La storia  narra di una coppia in crisi, quella di Logan e Kirsten.

Oltre dieci anni prima, la donna ha abbandonato la Norvegia per seguire l'amore della sua vita ma è rimasta intrappolata in un matrimonio infelice. 

Delusa dal marito che l'ha tradita e non ha saputo difendere il figlio dall'ingerenza dei nonni paterni, decide di abbandonare gli Stati Uniti e tornare a vivere in casa di sua zia, in un remoto paesino di provincia. Åndelandsby è un piccolo agglomerato di case posto sulla costa del Vestfjorden, il più grande fiordo della Norvegia.

Il mare del fiordo è frequentato da un gruppo di orche, il vero perno della storia, e la scrittura visiva dell'autrice ci permette quasi di vedere questi giganti del mare mentre nuotano nelle acque limpide e glaciali. Sono proprio il gigantesco Askr, Embla e il piccolo appena nato ad accoglierci fin dalle prime pagine del libro, e a darci un coinvolgente benvenuto.

La crisi di Kirsten e Logan si riflette anche nella sofferenza proiettata sul figlio Ethan, un ragazzino di dieci anni che si vede sradicato dagli StatiUniti e trapiantato in Norvegia, la patria materna.

Oltre a scenari naturali molto affascinanti, nel romanzo non mancano temi importanti come l'inquinamento ambientale, l'accettazione della diversità e un pizzico di suspense che rende la vicenda più avvincente.

Il piccolo Ethan ha gli occhi eterocromi, una particolarità che lo rende oggetto di scherno e derisione. Nella famiglia di orche, invece, nasce un cucciolo completamente bianco, eppure viene accettato senza problemi dal gruppo.

La storia è ben scritta, coinvolgente, di grande intensità emotiva, e la lettura risulta sempre scorrevole.  Vari flashback spiegano le ragioni di alcune scelte dei protagonisti.

Molto interessanti le figure di Einar, il vecchio saggio soprannominato trollman "stregone" che ha passato la vita a proteggere il mare norvegese e le sue amate orche da chi, per mero profitto, vorrebbe distruggere quel paradiso incontaminato, e quella di Sami, un pellerossa che farà scoprire a Logan la spiritualità degli indiani d'America.

Infatti, al di là dell'Atlantico, il giovane non si dà pace. A causa dei problemi con l'alcol e la sua debolezza di carattere ha perso la sua famiglia e non sa come fare per riaverla.

Per riconquistare Kirsten e suo figlio dovrà iniziare un percorso di guarigione e consapevolezza molto difficile. 

Troverà la forza di disintossicarsi, sia dall'alcol che dai pregiudizi?

"Lo spirito dei fiordi" è una bella storia di rinascita e seconde possibilità che consiglio a chi cerca una vicenda originale, ricca di spunti multiculturali e interrazziali ma anche di temi universali come l'amore, la perdita, la ricerca del proprio posto nel mondo.  

Complimenti all'autrice!

 

 


 

 

 

 

 

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