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lunedì 21 novembre 2016

Recensione "Millennio di fuoco" la saga di Cecilia Randall

Ho un debole per il fantasy epico, perciò ho letto con molto piacere la saga ambientata in un medioevo alternativo creata da Cecilia Randall.

Si tratta di una duologia, quindi il secondo libro è conclusivo. Un bel sollievo per chi, come me, non ama le saghe infinite che si trasformano inevitabilmente in telenovelas.

I protagonisti sono due: Raivo e Seija  che danno i titoli ai due romanzi.
Ecco le trame:


Baviera 1999 d.C. Mille anni sono trascorsi da quando il demoniaco popolo vaivar è apparso in Europa, muovendo dalle lande desolate oltre il Volga per reclamare il possesso delle terre abitate dagli umani e cambiare la Storia per sempre. Da allora una guerra infinita strazia il continente ormai condannato a un eterno medioevo, in cui i regni nati dalle ceneri dell'antico Sacro Impero sopravvivono a fatica tra alleanze precarie, rovesciamenti di fronte ed epidemie. I vaivar avanzano con armate di creature innaturali e spaventose, i manvar: la loro marcia procede inesorabile e sono giunti ormai nel cuore della Baviera. Ed è qui che troviamo Seija, giovane coraggiosa e tenace, l'erede di un'antica stirpe di guerrieri pagani, cacciati dalle terre di Kaleva proprio in seguito all'invasione dei vaivar. Adesso il suo popolo, decimato e nomade, sopravvive offrendo ai cristiani la propria abilità militare in cambio di cibo e di un luogo sicuro in cui piantare le tende. Seija è pronta alla lotta contro l'esercito vaivar comandato dal più grande nemico degli umani: Raivo, il Traditore dalla Mano Insanguinata, stratega temibile, condottiero spietato e unico uomo a essersi venduto anima e corpo ad Ananta, l'immortale regina dei vaivar, per farsi trasformare in un demone plurisecolare e sterminare quella che una volta era la sua specie. Ma quando Seija è costretta ad affrontare il Traditore nel pieno della battaglia, il fantasma di un antico segreto cambia per sempre il suo destino.










Dopo tante battaglie e peripezie Seija, l'Eroina di Etten, è finalmente riuscita a fuggire dal castello di Raivo, l'umano convertito alla causa dei demoniaci vaivar, che tanta morte e distruzione ha seminato sul suo cammino. Eppure qualcosa in lei è cambiato per sempre. Conosce il motivo per cui Raivo ha voltato le spalle agli umani, accettando di trasformarsi nella creatura che guida gli eserciti dei demoni. Sa che lui, che il mondo adesso teme e chiama "il Traditore", è in realtà il primo a essere stato tradito, secoli prima, il giorno in cui una congiura di palazzo ha sterminato il suo popolo e ucciso la donna che amava. Quella donna identica a lei. Quella donna che lui non ha mai dimenticato. Per questo, adesso che ha perduto le tracce di Seija, è pronto a tutto per ritrovarla. Seija, nel frattempo, come un animale in gabbia, è tenuta lontana dai campi di battaglia, destinata a sposare il principe Lothar di Svevia e a ricompattare le fila degli umani. Ma forse le cose non sono come sembrano. Forse sia nell'alto consiglio degli umani sia in quello dei vaivar, agli ordini della terribile regina Ananta, ci sono forze che cospirano di nuovo per il proprio potere personale, indifferenti all'esito della guerra. Mentre un'attrazione inesorabile come il destino spinge Seija e Raivo alla resa dei conti, tra nemici, amici, traditori, fantasmi del passato e incubi del presente, gli eserciti di uomini e demoni si preparano allo scontro più sanguinoso. Chi vedrà l'alba del nuovo millennio?








Recensione

Raivo è il condottiero che ha vinto mille battaglie, sia da uomo che da manvar, la forma ibrida che nasce dal morso di un vaivar su un umano. Abilissimo stratega , ha ceduto la sua umanità in cambio della vendetta, eppure anche dopo averla ottenuta continua a combattere per Ananta. Si direbbe che lo faccia più per abitudine che per convinzione  ma poi si capisce che ha un piano per cui è disposto a dare la vita. Duro e spietato, non conosce misericordia per la razza umana da cui è stato tradito e perciò la sua lealtà va alla nuova specie, quella dei manvar.
Eppure, inaspettatamente, una semplice ragazza riesce a penetrare la dura corazza che lo ricopre e a toccare il suo cuore.
L'incontro-scontro con Seija segna l'inizio del risveglio dell'umanità di Raivo.


Sia nel campo umano che in quello alieno i personaggi risultano caratterizzati magnificamente.
L'autrice ha creato un medioevo alternativo credibilissimo. I cavalieri di Roma ricalcano i monaci guerrieri che conosciamo (templari, teutonici); i duelli e le scene di battaglia sono resi con una tecnica "visiva". Infatti, sembra proprio di guardare un film e non ci si annoia mai. Ho apprezzato molto i duelli.
Forse l'espediente della somiglianza di Seija con la prima donna di Raivo non risulta una scelta originale ma la storia è avvincente e acquista un tocco romantico in più. Raivo ha perso la sua Maila nel modo peggiore e dopo tanto tempo la ritrova in Seija una ragazza di una tribù scandinava, popolo a cui anch'egli apparteneva.
Raivo è un  personaggio bello e complesso, dalle mille sfaccettature. Già il suo nome che vuol dire rabbia, furore, porta in sé il suo destino di guerriero. Eppure è anche capace di un amore che sfida i secoli...
Seija passa gradatamente dall'odio per il Traditore, alla comprensione per l'uomo che è stato tradito per primo e infine all'amore per il manvar.
La protagonista fa parte di una tribù pagana ridotta sull'orlo dell'estinzione, che sopravvive a malapena combattendo a fianco dei cristiani. Pur uniti dalla necessità di fronteggiare il nemico comune (i vaivar non vengono percepiti come alieni ma come demoni dell'inferno), ovunque vadano rimangono sempre stranieri e guardati con sospetto.
Le donne Saavi combattono in guerra insieme agli uomini e godono di una libertà  sessuale e sociale sconosciuta a quelle cristiane.  Nonostante ciò, Seija a un certo punto si sente in obbligo di sacrificarsi per il suo popolo che in cambio del suo matrimonio potrebbe ottenere finalmente una terra in cui vivere.
Questa novità farà infuriare Raivo che invece la vuole tutta per sé e preferirebbe vederla morta piuttosto che sposata a un altro.




Nel medioevo di Millennio di fuoco, gli animali sono un po' diversi da quelli che conosciamo. Le eglen (aquile messaggere) parlano, i cavalli da combattimento sono carnivori e i lupi albini si trasformano in uomini.
Lo stile è fluente. Il POV è alternato fra Seija e Raivo. A volte c'è anche quello di un generale vaivar nemico giurato di Raivo, così abbiamo una bella panoramica dei due campi avversi.
Ho trovato molto più interessante la parte aliena  che mi ha incuriosito di più. Anche i personaggi di Kzar, il fidato luogotenente di Raivo, ed Herai, il suo ambiguo marescalco, mi sono piaciuti di più di quelli del campo "umano" forse perché più originali. Di conseguenza, avrei apprezzato anche un maggior approfondimento del rapporto che lega Raivo alla regina Ananta, invece quella parte l'ho trovata un po' vaga.
La bambina veggente è stato un buon espediente per raccontare il passato del protagonista, ma onestamente l'ho trovata piuttosto antipatica.
Bellissimo il finale, epico ed emozionante.
A volte leggo storie di cui dopo un po' di tempo non ricordo più nulla, nemmeno il nome dei protagonisti, invece quelli di Millennio di fuoco mi resteranno a lungo piantati nella memoria.
Da leggere assolutamente se amate il genere fantastico.





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