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martedì 14 dicembre 2021

Recensione Cendrillon, mon amour (I Romanzi Classic) di Ornella Albanese

 



Maximilien è un principe cinico e libertino, ma adesso è costretto a sposarsi. Alizée è una fanciulla dal carattere indomabile, come i suoi capelli; vive con una matrigna crudele e tre sorellastre litigiose. Anche loro si recheranno al ballo a cui sono invitate tutte le fanciulle aristocratiche affinché il principe possa scegliere la sua futura sposa. Sembra una storia già sentita in ogni particolare, eppure non tutto è come sembra nella misteriosa foresta di Fontainebleau: lo scudiero del principe è davvero chi afferma di essere? Alizée è una ladra come dicono? Fronteggiando gli intrighi di chi si oppone al lieto fine, sarà compito di Alizée accendere di passione l'arido cuore del suo principe...

La mia opinione

Ispirata a una delle fiabe più belle, l'ultima opera di Ornella Albanese, è un delizioso romance storico ambientato nella Francia del Seicento. 

Nella magica foresta di Fontainebleau avviene l'incontro-scontro fra i protagonisti, una ladra di libri e uno scudiero dalla lingua mordace.
La ladra è inseguita da un bambino, Charles, legittimo proprietario dell'edizione latina dell'Iliade, che lei ha sottratto dalla sua biblioteca, il principe Maximilien e il suo scudiero invece sono usciti all'alba per andare a caccia e aiutano il bimbo a rientrare in possesso del prezioso libro.

Maximilien, che si finge scudiero, è in parte divertito e in parte attratto dalla ragazza che lo colpisce per il suo aspetto fuori dall'ordinario (è sporca di cenere) e il suo spirito battagliero.

Alizée si trova in una condizione molto particolare, rimasta orfana dei genitori, vive con la matrigna e tre sorellastre, trattata come una serva e relegata in soffitta.
La sua vita è fatta di duro lavoro e se non vuole finire per strada, deve chinare la testa e obbedire alla perfida Iphigénie, la matrigna che ha venduto tutti i libri della biblioteca di famiglia. 
Tuttavia, non si dà per vinta e cerca di nutrire il suo spirito con la lettura di quelli delle ville vicine, in attesa di tempi migliori. 

Lungo i sentieri della foresta, le strade dei due giovani si incroceranno ancora e ogni volta ci saranno gustosi battibecchi. 

"- Come hai detto che ti chiami? 
- Non l’ho detto. 
- Sarebbe un segreto? 
- Perché dovrebbe interessarti? Continua a chiamarmi Cendrillon."

Come sempre mi è piaciuto moltissimo il ritratto psicologico dei personaggi. Il principe azzurro qui prende vita, con un passato doloroso e un presente colmo di rabbia e insofferenza, nonostante la sua condizione privilegiata. 
Alizée, invece, che avrebbe tutti i diritti di sentirsi arrabbiata, affronta il rovescio di fortuna che l'ha colpita con fierezza e dignità.
 
Molta attenzione anche per i personaggi secondari che offrono una spalla ai protagonisti. Lo scudiero Aubert, per Maximilien, è un vero amico oltre che un dipendente e Charles si rivelerà una vera manna dal cielo per la sfortunata Alizée.

Sarebbe stato facile cadere nel dejà vu, visto il punto di partenza, invece l'autrice è riuscita a costruire una storia bella e originale.
Infine, una vera chicca è l'epilogo nell'epilogo che mi ha colto di sorpresa, strappandomi un sorriso oltre il lieto fine. Inimitabile Ornella, chapeau!

Consigliato a chi ama il romance storico, le storie ben scritte e congegnate di cui l'autrice è una garanzia.   

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