Dai bassifondi londinesi allo sfarzo della Russia imperiale
1876. Tra le buie e malfamate vie della periferia di Whitechapel, vive Sarah, un’orfana come ce ne sono tante a Londra. Tra furti e fughe, nascondigli e lotte per la sopravvivenza, la sua vita sta per cambiare. Nel frattempo, ad Alpatraum, in Sassonia, alla nobile famiglia Grenze viene recapitata una lettera datata 1866: si tratta di una richiesta d’aiuto da parte della cugina Angelika, scappata anni prima con il suo amato. La missiva menziona una bambina da ritrovare, sperando che sia ancora viva per raccontarle la verità. Ha così inizio una turbolenta avventura che coinvolgerà nobili, camerieri, e giovani donne per niente disposte a sottostare alle regole di corte.
La mia opinione
Questo libro mi aveva colpita fin dall'uscita per la sua bellissima cover ma solo di recente sono riuscita a trovare il tempo per riuscire a leggerlo.
Come sapete, amo particolarmente i romance storici e questo è molto originale, sia per l'ambientazione che per il carattere dei protagonisti.
Dunque, l'ambientazione è insolita e proprio per questo mi è risultata accattivante: dopo l'incipit nella Londra di fine Ottocento, l'azione si sposta in Germania, paese di provenienza della madre di Sarah, la sfortunata Angelika Schaum.
Per amore, la giovane Angelika ha disobbedito ai dettami della sua classe sociale e ne ha pagato il prezzo. All'epoca, le unioni dei nobili dovevano essere approvate non solo dalle famiglie ma anche dai reali perciò la fuga della giovane donna per sposare Dimitri Dimitrijevic, un principe russo, per poter vivere un sogno d'amore inviso a entrambe le corti, ha portato la coppia a una fine prematura.
Sarah è il frutto di tale unione, ma anche lei dovrà fare i conti con le stesse regole che soffocavano la madre e con il suo caratterino ribelle, chissà come reagirà quando si renderà conto che il prezzo della felicità è molto alto. Sarà disposta a pagarlo?
Alec Grenze, cugino della protagonista, è il secondogenito del duca Edgard, colui che insieme alla nonna, si prende cura della piccola Sarah.
Più di chiunque altro, Alec comprende il dolore e l'insofferenza della cugina alle regole. Il giovane vive una doppia vita che gli impone rinunce e sacrifici e lo mette in urto col padre che ne ignora i meriti.
Mi è piaciuto Alec per il suo modo di essere che ne fa un personaggio molto attuale ma non posso dire di più senza rivelare troppo e rovinare i numerosi colpi di scena del libro.
A un certo punto, oltre alla famiglia tedesca, entrerà in scena quella russa perché Sarah desidera conoscere il nonno paterno.
I Dimitrijevic, sono nobili russi che vivono sfarzosamente nel loro palazzo, frequentano i Romanov e godono di una condizione privilegiata. Eppure, non è tutto oro quel che riluce...
Intorno ai protagonisti gravitano tanti personaggi ma sono ben caratterizzati e non si perde mai il filo della storia. Fra i personaggi di fantasia sono inseriti quelli storici come il cancelliere Bismarck, i reali fra cui il giovane erede al trono di Prussia, Guglielmo, e il futuro zar Nicola. Non mancano i "cattivi" che tramano nell'ombra e rendono ancor più movimentata la vicenda.
Lo stile dell'autrice è fluido, il ritmo serrato, la storia è ben scritta e la lettura scorre piacevolmente.
Fra le ambientazioni del libro voglio ricordare anche il Sud Africa e la Russia zarista in cui scoppiano i primi disordini sociali che precorrono di qualche anno la rivoluzione di ottobre.
In conclusione "Il prezzo della felicità" è stata una gradevolissima lettura e la consiglio a chi ama i romance storici. Complimenti all'autrice!
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